TEMPO PIENO AL PODDA, COMPROMESSO AL RIBASSO
Tempo pieno al Podda, compromesso al ribasso
Nuoro – Se da una parte la notizia della concessione della seconda classe a tempo pieno all’istituto Ferdinando Podda di Nuoro, è stata accolta con grande entusiasmo dalle famiglie che dopo mesi di battaglie a suon di lettere sono riuscite a riportare a casa il risultato sperato, dall’altra ha messo in evidenza il punto di vista della Gilda che considera l’attuale soluzione proposta dall’Ufficio scolastico provinciale di Nuoro per l’emergenza del tempo pieno, «non una vittoria ma, nella migliore delle ipotesi, un compromesso al ribasso, per diverse ragioni.
Non risulta – afferma Gianfranco Meloni, coordinatore regionale Gilda degli insegnanti-Sardegna – che l’Usp abbia concesso l’attivazione di due classi prime di tempo pieno con la conseguente assegnazione in organico dei due docenti necessari per la gestione di questa forma di tempo scuola. La soluzione proposta dall’Ufficio scolastico è, caso mai, quella di un tempo “mezzo pieno” – sottolinea – dal momento che la scuola dovrà cavarsela con lo stesso numero di docenti già assegnato con i criteri del tempo normale, impoverendo, conseguentemente, la propria offerta formativa consolidata e aggravando i carichi di lavoro del personale docente e Ata esistente».
Il coordinatore regionale della Gilda evidenzia, inoltre, che le scuole in città ad avere diritto all’attivazione di due classi prime con il tempo pieno sono due. «Eppure – aggiunge – della scuola di Furreddu e delle sue esigenze neppure si discute. Dal punto di vista della Gilda, continua a prevalere, nelle decisioni dell’amministrazione, una logica puramente ragionieristica, per cui non si concede il dovuto potenziamento dell’organico delle scuole interessate, e si scarica il peso dell’emergenza sulla loro buona volontà e spirito di sacrificio.
Tutto ciò considerato – conclude Gianfranco Meloni – la Gilda chiede che il tempo pieno sia concesso in maniera formale e ufficiale, con la giusta dotazione organica e consentendo anche una corretta pianificazione del servizio mensa e del personale ausiliario». Il capoluogo barbaricino continua ad avere le più basse percentuali di tempo pieno in Italia: alle scuole viene impedito di articolare l’attività didattica anche su un tempo di 40 ore settimanali, e alle famiglie negato un diritto fondamentale. (k.s.);
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Sulla Nuova di venerdì 14 aprile era apparsa la notizia di una battaglia vinta:
Tempo pieno a scuola: battaglia vinta
Il “Podda” avrà un’altra classe da 40 ore Nuoro Battaglia vinta. Le famiglie di Nuoro che i giorni scorsi hanno protestato per la carenza di sezioni a tempo pieno nelle scuole cittadine, in particolare all’istituto comprensivo “Ferdinando Podda”, sono riuscite a conquistare la seconda classe. Ieri sono state contattate dalla segreteria che ha dato loro la buona notizia. Un sospiro di sollievo per 15 bambini che tra qualche mese lasceranno la scuola dell’Infanzia per iniziare un nuovo ciclo didattico.
Per loro sarà di 40 ore settimanali, con lezioni fino a metà pomeriggio. Quest’anno le richieste per il tempo pieno nello storico istituto cittadino sono state 34. Di queste, 20 rischiavano di essere tagliate fuori. «Si presume che i bambini debbano avere stesso diritto allo studio, ma in questa situazione c’è la concreta possibilità che così non sarà – avevano denunciato all’unisono le mamme e i papà dei bimbi esclusi -. Al giorno d’oggi in quasi tutte le famiglie lavorano entrambi i genitori e tutte queste richieste di poter usufruire del tempo prolungato, è un segnale che non può passare inosservato».
Al loro coro si era unita la Gilda regionale e provinciale, annunciando una vera e propria mobilitazione in vista del prossimo anno scolastico. «Nuoro non è un paese per il tempo pieno – avevano sottolineato il cooordinatore regionale del sindacato, Gianfranco Meloni, e la coordinatrice provinciale, Maria Domenica Di Patre – il capoluogo barbaricino è infatti la cenerentola in Sardegna, con una percentuale del 25 per cento. Mentre in Lombardia, per fare un esempio, è l’85 per cento delle classi che funziona col tempo pieno». La notizia che, ieri di primo mattino, ha fatto il giro delle famiglie nuoresi fa ben sperare.
L’Ufficio scolastico regionale non è rimasto insensibile ai problemi delle famiglie nuoresi, e con l’aggiunta di una classe, è riuscito a coniugare i loro tempi con le esigenze di una città in continuo cambiamento.