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27 Giugno 2024

POCA EUROPEADE, MOLTO FOLKLORE

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Ancora non si sa se i nuoresi e le attese folle di visitatori potranno godere lo spettacolo del più importante festival delle culture popolari europee, che il capoluogo barbaricino ospiterebbe per la terza volta in 60 anni dalla nascita.
Certamente è già possibile assistere, da diversi giorni, a rilevanti manifestazioni di folklorismo istituzionale. Gli appassionati di antropologia culturale possono infatti osservare la messa in scena dell’arcaico rito del capro espiatorio. Appena ieri si leggeva sulla Nuova Sardegna che «se non si torna indietro sulla questione scuole, salta l’Europeade».
Quale parafulmine migliore della solita povera disgraziata scuola, per scaricare ogni responsabilità dell’eventuale fallimento di un’Europeade annunciata da mesi ma mai veramente organizzata da chi di dovere?
Si pensa veramente che le scuole, mobilitate ad horas, possano risolvere il problema di migliaia di figuranti e visitatori che dovrebbero raggiungere la nostra città tra appena tre settimane, con un preavviso di pochi giorni?
Si ha una minima idea del fatto che le scuole d’estate sono in piena attività, o si nutrono ancora i pregiudizi più banali dei tre mesi di ferie?
Giusto per capirci, tra luglio e agosto, per esempio, sulle segreterie scolastiche si riverserà la mole di circa diecimila domande di aspiranti docenti, amministrativi, collaboratori scolastici, ecc… Centinaia di studenti e docenti, conclusi gli esami di Stato, saranno impegnati con gli esami di sospensione e gli scrutini.
Certo, tutto si potrebbe fare scavalcando qualche sacco a pelo e mutande di mezza Europa. Il problema delle docce è superabile perché gli europei si lavano ogni cinque giorni, quindi potranno farla al rientro. E poi a scuola ci si abitua a tutto.
Le dotazioni tecnologiche, ancora da collaudare, di ciascuna aula dormitorio valgono migliaia di euro, ma si sa che res publica è res nullius, soprattutto se acquistata col debito PNRR.
Qualunque cittadino di buon senso comprende che questa volta chi chiama in causa solo la scuola stia al confine tra il patetico e il triste. Stavolta davvero in pochi sono disposti a credere alla favoletta del «è tutta colpa della scuola».
Allora, per favore, cercate di fare questa Europeade, che Nuoro meriterebbe, ma lasciatela in pace, questa povera scuola e ciascuno abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità senza ricorrere al solito signor Malaussène.

Gianfranco Meloni
coordinatore regionale Gilda

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